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API e Webhook: introduzione e scenari di utilizzo

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Questa guida tecnica fornisce un’analisi approfondita delle API e dei webhook, due tecnologie essenziali nell’ecosistema di integrazione delle applicazioni moderne. Il documento illustra le differenze fondamentali, i casi d’uso ottimali, e offre implementazioni concrete utilizzando il framework DelphiMVCFramework.

1. Introduzione: Il Panorama dell’Integrazione Moderna

Nel contesto dello sviluppo software contemporaneo, la capacità di far comunicare sistemi diversi è diventata imprescindibile. Che si tratti di microservizi, applicazioni distribuite o integrazioni con servizi di terze parti, la comunicazione tra sistemi rappresenta una sfida cruciale per gli sviluppatori.

API e webhook sono due approcci fondamentali per affrontare questa sfida, ma operano secondo paradigmi diversi e rispondono a esigenze differenti. Comprendere quando e come utilizzare ciascuno di essi può determinare il successo di un’architettura software.

🔔 Le API sono paragonabili all’esperienza di andare in un ristorante e ordinare un piatto dal menu quando lo si desidera. L’utente decide quando richiedere qualcosa e cosa richiedere. I webhook, invece, sono simili a un servizio di consegna pasti che porta automaticamente il cibo quando è pronto, senza necessità di richieste continue.

Questa analogia, sebbene semplificata, cattura l’essenza della differenza principale tra il modello pull delle API e il modello push dei webhook.

2. Comprendere le API: Il Modello Pull

Cosa Sono le API?

Le API (Application Programming Interface) rappresentano un insieme di regole e protocolli che consentono a diverse applicazioni di comunicare tra loro. Esse definiscono i metodi e i formati dati che un’applicazione può utilizzare per richiedere e scambiare informazioni con un’altra.

Nel contesto moderno, quando si parla di API, ci si riferisce principalmente alle API Web, che utilizzano il protocollo HTTP(S) per la comunicazione. Le più comuni sono le API REST (Representational State Transfer), ma esistono anche altri paradigmi come GraphQL, gRPC o SOAP.

Il Funzionamento delle API

Il modello di comunicazione delle API è fondamentalmente basato sul concetto di “pull”: il client invia una richiesta al server quando necessita di informazioni o vuole eseguire un’operazione, e il server risponde a tale richiesta.

Questo meccanismo segue tipicamente questi passaggi:

  1. Il client prepara una richiesta, specificando un endpoint, un metodo HTTP (GET, POST, PUT, DELETE, ecc.) e, se necessario, parametri o un corpo della richiesta.
  2. La richiesta viene inviata al server.
  3. Il server elabora la richiesta e prepara una risposta.
  4. La risposta viene inviata al client.
  5. Il client riceve ed elabora la risposta.

Ecco un esempio concreto di chiamata API in Delphi usando il client HTTP integrato:

procedure ChiamataAPIEsempio;
var
  lClient: THTTPClient;
  lResponse: IHTTPResponse;
  lURL: string;
begin
  lClient := THTTPClient.Create;
  try
    lURL := 'https://api.esempio.com/risorsa';
    lResponse := lClient.Get(lURL);
    
    if lResponse.StatusCode = 200 then
      ShowMessage('Risposta: ' + lResponse.ContentAsString)
    else
      ShowMessage('Errore: ' + lResponse.StatusText);
  finally
    lClient.Free;
  end;
end;

Vantaggi delle API

  1. Controllo: Il client ha il controllo completo sul momento in cui effettuare le richieste.
  2. Semplicità: Il modello request-response è intuitivo e facile da implementare.
  3. Stateless: Le richieste API sono generalmente stateless, il che semplifica la scalabilità.
  4. Standardizzazione: Esistono standard ben definiti (come REST) che facilitano l’implementazione e l’uso.
  5. Sicurezza: Meccanismi di autenticazione e autorizzazione ben consolidati.

Quando Utilizzare le API

Le API sono particolarmente adatte nei seguenti scenari:

  • Interazioni su richiesta: Quando si necessita di dati solo in momenti specifici.
  • Operazioni CRUD: Per operazioni standard di creazione, lettura, aggiornamento e cancellazione di risorse.
  • Risorse limitate: Quando si desidera minimizzare l’uso di risorse effettuando richieste solo quando necessario.
  • Accesso a dati statici o che cambiano raramente: Non è efficiente ricevere notifiche push per dati che raramente cambiano.
  • Controllo preciso del carico di lavoro: Quando si vuole determinare esattamente quando e quanto spesso effettuare richieste.

3. Comprendere i Webhook: Il Modello Push

Cosa Sono i Webhook?

I webhook rappresentano un meccanismo attraverso il quale un’applicazione può fornire informazioni in tempo reale ad altre applicazioni. A differenza delle API tradizionali, i webhook operano secondo un modello “push”: invece di richiedere continuamente informazioni, l’applicazione client si registra per ricevere notifiche automatiche quando si verificano determinati eventi.

I webhook sono anche noti come “API inverse” o “callback HTTP”, poiché invertono il flusso tradizionale di comunicazione tra client e server.

Il Funzionamento dei Webhook

Il ciclo di vita di un webhook tipicamente segue questi passaggi:

  1. Il client si registra presso il provider del webhook, specificando un URL di callback e gli eventi di interesse.
  2. Il provider memorizza queste informazioni.
  3. Quando si verifica un evento rilevante, il provider prepara un payload con i dati pertinenti.
  4. Il provider invia una richiesta HTTP (generalmente POST) all’URL di callback del client.
  5. Il client elabora la richiesta e risponde, tipicamente con un codice di stato 200 per confermare la ricezione.

Nota: Molti sistemi permettono di registrare il destinatario del webhook manualmente tramite configurazione (es. Discord, GitHub, ecc.). Non è necessario che il client sia in grado di registrarsi autonomamente tramite API. In questi casi, la configurazione avviene spesso attraverso un’interfaccia web dove l’amministratore può specificare l’URL di callback e selezionare gli eventi di interesse.

Ecco un semplice esempio di come registrarsi a un webhook (dal lato client):

procedure RegistrazioneWebhook;
var
  lClient: THTTPClient;
  lResponse: IHTTPResponse;
  lURL: string;
  lRequestBody: TStringStream;
  lJsonObj: TJSONObject;
begin
  lClient := THTTPClient.Create;
  try
    lJsonObj := TJSONObject.Create;
    try
      lJsonObj.AddPair('callback_url', 'https://myserver.com/webhook-callback');
      lJsonObj.AddPair('events', TJSONArray.Create(['update', 'create', 'delete']));
      
      lRequestBody := TStringStream.Create(lJsonObj.ToString, TEncoding.UTF8);
      try
        lURL := 'https://api.servizio.com/webhook-registrations';
        lResponse := lClient.Post(lURL, lRequestBody, nil, TNetHeaders.Create(
          TNameValuePair.Create('Content-Type', 'application/json')));
        
        if lResponse.StatusCode = 200 then
          ShowMessage('Webhook registrato con successo!')
        else
          ShowMessage('Errore: ' + lResponse.StatusText);
      finally
        lRequestBody.Free;
      end;
    finally
      lJsonObj.Free;
    end;
  finally
    lClient.Free;
  end;
end;

Vantaggi dei Webhook

  1. Efficienza: Elimina la necessità di polling continuo, riducendo il traffico di rete e il carico sul server.
  2. Tempestività: Fornisce notifiche in tempo reale quando si verificano eventi.
  3. Risparmio di risorse: Non vengono sprecate risorse per verificare ripetutamente se sono disponibili nuovi dati.
  4. Disaccoppiamento: Consente un disaccoppiamento più forte tra i sistemi.
  5. Scalabilità: Particolarmente efficace per gestire grandi volumi di eventi distribuiti nel tempo.

Quando Utilizzare i Webhook

I webhook sono particolarmente adatti nei seguenti scenari:

  • Notifiche in tempo reale: Quando è necessario sapere immediatamente quando si verifica un evento.
  • Eventi asincroni: Per gestire processi che richiedono tempo per essere completati.
  • Dati che cambiano frequentemente: Per rimanere aggiornati su dati che cambiano spesso.
  • Ottimizzazione delle risorse: Quando si vuole evitare il polling continuo per risparmiare risorse.
  • Flussi di lavoro event-driven: Per costruire sistemi basati su eventi che reagiscono a cambiamenti esterni.

4. API vs Webhook: Un Confronto Dettagliato

Dopo aver analizzato i concetti di base di API e webhook, è possibile effettuare un confronto più dettagliato tra questi due approcci.

Modello di Comunicazione

API (Pull):

  • Il client richiede i dati quando ne ha bisogno.
  • Il server risponde solo quando riceve una richiesta.
  • Il client deve sapere quando e cosa richiedere.
  • Adatto per interazioni sincrone e operazioni immediate.

Webhook (Push):

  • Il server invia dati al client quando si verifica un evento.
  • Il client si registra una volta e poi riceve notifiche automatiche.
  • Il server decide quando inviare i dati.
  • Adatto per interazioni asincrone e notifiche di eventi.

Utilizzo delle Risorse

API:

  • Può comportare un uso inefficiente delle risorse se implementato con polling.
  • Il client potrebbe effettuare richieste inutili se i dati non sono cambiati.
  • Il carico sul server è determinato dalla frequenza delle richieste dei client.

Webhook:

  • Più efficiente in termini di risorse per eventi infrequenti o imprevedibili.
  • Riduce il traffico di rete eliminando le richieste inutili.
  • Il carico sul server dipende dalla frequenza degli eventi, non dalle richieste dei client.

Capacità Real-time

API:

  • Per ottenere aggiornamenti quasi in tempo reale, è necessario implementare il polling frequente.
  • La latenza dipende dall’intervallo di polling.
  • Difficile ottenere un vero comportamento real-time senza sovraccarichi.

Webhook:

  • Fornisce notifiche in tempo reale quando si verificano eventi.
  • Bassa latenza per la trasmissione delle informazioni.
  • Naturalmente adatto per scenari che richiedono aggiornamenti immediati.

Complessità di Implementazione

API:

  • Generalmente più semplice da implementare e comprendere.
  • Vasta documentazione e strumenti disponibili.
  • Modello di comunicazione intuitivo.

Webhook:

  • Richiede un endpoint pubblicamente accessibile sul lato client.
  • Necessita di gestione della persistenza delle registrazioni.
  • Richiede meccanismi di retry e gestione degli errori più sofisticati.

Considerazioni sulla Sicurezza

API:

  • Metodi di autenticazione e autorizzazione ben consolidati (OAuth, API Key, JWT).
  • Il client ha il controllo completo su quando e quali richieste effettuare.
  • Più facile implementare rate limiting e protezioni contro abusi.

Webhook:

  • Necessità di verificare l’autenticità delle richieste in entrata.
  • Potenziale esposizione di un endpoint pubblico.
  • Richiede meccanismi come firme HMAC o token segreti per garantire la sicurezza.

Scalabilità

API:

  • Scalabilità prevedibile basata sul numero di client e sulla frequenza delle richieste.
  • Può diventare problematico con molti client che effettuano polling frequente.
  • Facilmente scalabile orizzontalmente.

Webhook:

  • Ottimale per scenari con molti client che attendono eventi infrequenti.
  • Può diventare impegnativo con picchi di attività elevati.
  • Richiede code o meccanismi di buffering per gestire picchi di carico.

Sicurezza dei Webhook

La sicurezza è un aspetto fondamentale nella gestione dei webhook. Ecco alcuni aspetti da tenere in considerazione:

  1. HTTPS: Utilizzare sempre connessioni sicure per la trasmissione dei webhook.
  2. Firma dei payload: Utilizzare un segreto condiviso per firmare i payload.
  3. Validazione dell’origine: Verificare che le richieste provengano da domini attendibili.
  4. Rate limiting: Limitare il numero di notifiche che possono essere inviate a un endpoint in un determinato periodo di tempo.
  5. Timeout e retry: Implementare meccanismi di timeout e retry per gestire tentativi falliti.

5. Casi d’Uso Reali: Quando Scegliere API o Webhook

Dopo aver esaminato le implementazioni tecniche di API e webhook, è utile analizzare alcuni casi d’uso reali che possono guidare nella scelta dell’approccio più adatto.

Quando Scegliere le API

  1. Operazioni CRUD su richiesta: Quando l’applicazione client ha bisogno di eseguire operazioni di creazione, lettura, aggiornamento e cancellazione su richiesta dell’utente.

  2. Dati che cambiano raramente: Se i dati richiesti cambiano poco frequentemente, non ha senso implementare un sistema di notifiche push.

  3. Interazioni sincrone: Quando è necessaria una risposta immediata per procedere con il flusso dell’applicazione.

  4. Operazioni che richiedono autenticazione forte: Le API offrono meccanismi di autenticazione e autorizzazione più solidi.

  5. Controllo del carico di lavoro: Quando si vuole avere il controllo preciso su quando e quanto spesso vengono effettuate le richieste.

Quando Scegliere i Webhook

  1. Notifiche in tempo reale: Quando è necessario informare immediatamente i client di eventi o cambiamenti.

  2. Elaborazione asincrona: Per operazioni lunghe che richiedono notifiche quando completate.

  3. Integrazione tra servizi: Per mantenere sistemi separati sincronizzati quando si verificano cambiamenti.

  4. Riduzione del carico: Quando si vuole evitare il polling continuo che consuma risorse.

  5. Trigger di flussi di lavoro: Per avviare processi automatizzati in risposta a eventi specifici.

Esempio concreto: Un sistema di gestione pagamenti che notifica quando un pagamento viene completato, rifiutato o rimborsato.

Approcci Ibridi

In molti casi reali, un’architettura ottimale utilizza sia API che webhook in modo complementare:

  1. API per operazioni sincrone, webhook per notifiche: Utilizza API per le normali operazioni CRUD e webhook per notificare cambiamenti o eventi.

  2. Webhook con conferma via API: Usa webhook per notificare un evento, ma richiedi al client di effettuare una chiamata API per ottenere i dettagli completi.

  3. API con long polling: Un approccio intermedio in cui il client effettua richieste API che rimangono in attesa finché non si verifica un evento o scade un timeout.

6. Best Practices e Considerazioni Finali

Best Practices per le API

  1. Progettazione RESTful coerente: Seguire i principi REST per endpoint, metodi HTTP e stati di risposta.
// Buona progettazione REST
[MVCPath('/utenti/($id)/ordini')]
[MVCHTTPMethod([httpGET])]
procedure GetOrdiniUtente(const id: Integer);

// Invece di
[MVCPath('/get-ordini-utente')]
[MVCHTTPMethod([httpPOST])]
procedure GetOrdiniUtente;
  1. Versionamento delle API: Incorporare il numero di versione nell’URL o negli header.

  2. Gestione degli errori consistente: Utilizzare codici di stato HTTP appropriati e struttura coerente degli errori.

  3. Paginazione per grandi set di dati: Implementare meccanismi di paginazione per grandi collezioni.

  4. Documentazione completa: Documentare tutti gli endpoint, parametri, formati di risposta e codici di errore.

Best Practices per i Webhook

  1. Meccanismi di retry: Implementare logiche di retry con backoff esponenziale per gestire fallimenti temporanei.

  2. Validazione della firma: Verificare sempre l’autenticità delle richieste webhook.

  3. Idempotenza: Assicurarsi che la gestione dei webhook sia idempotente (eseguire la stessa operazione più volte deve produrre lo stesso risultato).

  4. Timeout: Implementare timeout per evitare che i webhook bloccanti compromettano il sistema.

  5. Monitoraggio: Monitorare attivamente i webhook per identificare fallimenti persistenti o problemi di performance.

7. Conclusione

Questa guida ha esplorato in dettaglio le API e i webhook, due paradigmi fondamentali per l’integrazione tra sistemi nel mondo dello sviluppo moderno.

Le API, con il loro modello pull, offrono un controllo preciso e un’interazione diretta, ma possono essere inefficienti quando si tratta di monitorare cambiamenti frequenti o eventi asincroni. I webhook, con il loro modello push, forniscono notifiche in tempo reale e un uso più efficiente delle risorse, ma richiedono un’infrastruttura più complessa e considerazioni di sicurezza aggiuntive.

La scelta tra API e webhook non è esclusiva: i sistemi moderni spesso traggono vantaggio da un approccio ibrido che sfrutta i punti di forza di entrambi i paradigmi. Ad esempio, è possibile utilizzare API per operazioni CRUD standard e webhook per notifiche di eventi in tempo reale.

DelphiMVCFramework offre un’implementazione solida e flessibile per entrambi gli approcci, consentendo di creare sistemi integrati potenti ed efficienti utilizzando Delphi.

La decisione di utilizzare API o webhook dipende sempre dal contesto specifico dell’applicazione, dai requisiti funzionali e non funzionali, e dalle caratteristiche dell’ecosistema in cui il sistema opera.

8. Riferimenti

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